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Liquore ai mandarini cinesi o kumquat

Intanto con questo ulteriore post di ricette, volevo fare una premessa: NON E' UN BLOG DI CUCINA !
Mi piace semplicemente condividere quello che è la nostra quotidianità e il nostro modo di vivere. Non diverso da molti altri, ma cerchiamo sempre di tirare fuori il meglio dal giardino che abbiamo a disposizione e dai frutti che ci offre.

Oggi nello specifico ho utilizzato i kumquat che hanno trovato un terreno fertile e ottimo habitat. La pianta seppur piccola, prolifera di frutti !

Io personalmente sono una divoratrice di agrumi e fra limoni e anche mandarini ne abbiamo a volontà durante l'inverno.

Li utilizzo in svariati modi che spaziano dalle marmellate, liquori (appunto), nel estrattore, spremute, nei dolci...chi più ne ha ne metta.


La ricetta l'ho presa sul sito di IDEERICETTE, ma se siete già pratici di liquori il procedimento è pressochè lo stesso.
Vorrei però porre l'attenzione al fatto che i mandarini a macerare non vengono buttati, ma si possono mettere sotto spirito.
Sempre sul sito di IDEERICETTE per l'esecuzione.

Cin cin!

Crostata vegan con marmellata di kumquat



La frolla di questa crostata è senza burro e senza uova, e realizzarla è quasi più semplice che la tradizionale, senza impazzire con la pasta che si sbriciola!

Gli ingredienti sono: 
250 g Farina 0
80 g Zucchero
65 g Acqua
60 g Olio di semi
1 Scorza di limone
1 cucchiaino Lievito in polvere per dolci
1 pizzico Sale
Baccello di Vaniglia

Va lasciata riposare in frigo per un'ora circa, dopo di che si può lavorare.
La marmellata è di kumquat, i miei agrumi preferiti!


Dove può essere usato il detersivo enzimatico

IL DETERGENTE ENZIMATICO PUO' ESSERE UTILIZZATO PRATICAMENTE OVUNQUE!


Due cose importanti di base da ricordare;
1- la fermentazione deve avvenire non meno di 30 giorni, questo permette di far sciogliere il più possibile lo zucchero, altrimenti se troppo "dolce" il detersivo potrebbe attrarre insetti e formiche.
2- meno diluizione e più potere detergente, ma bisogna fare attenzione alla tipologia di superfici da pulire, perché potrebbero essere anche danneggiate.

Le sue proprietà: 

- elimina gli odori e ha un potere antibatterico
- smacchia il bucato
- smacchia tappeti e rivestimenti
- pulizia materassi
- igienizza frutta e verdura
- repellente contro formiche ragni e scarafaggi

Come utilizzarlo: 
PAVIMENTI: miscelare una parte di detergente e venti parti di acqua
BAGNO, TAPPETI E MATERASSI: 120 ml in una bottiglia spray pulita aggiungere un litro di acqua
INCROSTAZIONI DIFFICILI: nessuna diluizione, direttamente sulla superficie
BUCATO: si può utilizzare in sostituzione del detersivo oppure un aggiunta in piccola quantità per aumentare l'efficacia
MACCHIE DI ERBA, SANGUE: mettere una quantità direttamente sulla macchia, lasciare agire e strofinare, senza diluizione
IGIENIZZARE FRUTTA E VERDURA: nel lavandino mettere la frutta da igienizzare, aggiungere un cucchiaino di detergente e lasciare agire. Sciacquare

Detergente enzimatico


Detergente enzimatico cosa è?
E' semplicemente e dico semplicemente perchè non richiede grosse conoscenze chimiche o da alchimista, piuttosto solo tanta pazienza (che io a volte non ho ! :-) ).
E' biodegradabile e non tossico: è un detergente che prende il nome da uno specifico procedimento attraverso il quale si sviluppano degli enzimi, ossia piccole molecole proteiche prodotte nelle cellule vegetali e non. 
E' un detergente adatto a moltissimi scopi e può essere usato sulla maggior parte delle superfici, incluse quelle in metallo, e tessuti.
Prodotto fai da te ed ecologico che contiene enzimi e batteri che smembrano la materia organica. Sono perfettamente in grado di rimuovere le macchie, gli odori di sudore per esempio o sangue, erba urina o altre sostanze biologiche.
Per un detergente enzimatico fai-da-te basta combinare pochi ingredienti di uso comune e soprattutto ci vuole un po di pazienza, ma partito il primo giro si può produrre infinitamente.
Io ho utilizzato un bottiglione da 5 litri e visto che c'ero ho creato anche un gorgogliatore (rimando alla spiegazione per la realizzazione e la sua utilità).
 
Bisogna tenere una proporzione di 10 parti:
- 3 parti di frutta
- 5 parti di acqua
- 1 parte di zucchero e 1 cubetto di lievito di birra
- 1 parte di vuoto
Come si procede:
1. Prima bisogna raccogliere gli ingredienti che sono la base del detergente. Si utilizzano tutti gli scarti della frutta (evitiamo le bucce delle banane che non sappiamo bene come sono state trattate), se non si ha della frutta non trattata, allora va sciacquata molto bene sotto l'acqua corrente. Cercare di utilizzare frutta bio è dovuta dal fatto che il trattamento che subisce non permette agli enzimi di proliferare. 
Man mano che mangiamo la nostra frutta, o magari abbiamo fatto una marmellata e abbiamo sbucciato ad esempio i limoni e via dicendo, raccogliamo tutto questo scarto. Al raggiungimento della quantità desiderata (sempre in base alle proporzioni della bottiglia, uniamo gli ingredienti: lo zucchero, il lievito e l’acqua
2. Avvitare il tappo e agitare energicamente per un paio di minuti per far sciogliere lo zucchero. Quindi svitare lentamente il tappo per ridurre la pressione e chiudere nuovamente. Questo processo va ripetuto almeno tre volte al giorno per due settimane per evitare che possa esplodere, ecco appunto il motivo del mio gorgoliatore, che spiego in altro post.
3. Dopo due settimane, si può svitare e riavvitare il tappo una volta sola al giorno, perché gran parte dello zucchero si sarà convertito e si produrrà meno anidride carbonica (il lievito si nutre dello zucchero, che si converte in alcool e anidride carbonica)
4. Conservare la bottiglia in un luogo caldo (35 °C) in modo che la miscela possa fermentare
5. Filtrare la miscela alla fine delle quattro settimane, quando il contenuto della bottiglia avrà assunto una colorazione opaca (lo si può tuttavia lasciare fermentare ancora, fino a un massimo di tre mesi, per ottenere un detergente molto potente).
6. Trasferire il detergente in un contenitore ermetico
Questo è il penultimo passaggio. Dopo aver aspettato un mese l'ho filtrato e messo in un altro contenitore NON ERMETICO, infatti ha dei piccoli fori che lasciano passare l'aria per indurre ancora il processo. Qualora non avessimo una caraffa simile si può tranquillamente inserire in un contenitore con l'imbocco largo e coprire con un tovagliolo, questo permetterà l'ingresso dell'aria, ma lascerà gli insetti ghiotti di zucchero lontani dalla fermentazione.

Dove può essere usato il detergente enzimatico? Rimando al post specifico e più dettagliato.

Gorgogliatore

Che cosa è un gorgoliatore.....?

Iniziamo per gradi, cominciamo con il descriverlo e vedere a cosa serve:
Il gorgogliatore è un dispositivo che serve a separare fisicamente l’ambiente fermentativo (l’interno del fermentatore) dall’ambiente esterno (locale di fermentazione).
Il suo ruolo è dunque quello di preservare il mosto in fermentazione dall’infezione ad opera di microorganismi patogeni e dall'ingresso di ossigeno che causerebbe, a contatto con la fermentazione, ossidazioni indesiderate e altererebbe il normale svolgimento della fermentazione stessa.

Quello in foto, costruito a livello fai da te con elementi facilissimi da reperire, è costituito da un bottiglione dove vengono inseriti (nel caso del detergente enzimatico) gli scarti di frutta, un tubo che si collega alla bottiglietta di acqua. 

Questo processo fa si che non è necessario aprire la bottiglia nella fase della prima fermentazione (altrimenti esploderebbe il tappo) il tubo permette di far uscire l'anidrite carbonica (prodotto principale della fermentazione alcolica) dal fermentatore, ma non permetterà ad ossigeno ed altri inquinanti di entrarvi. Finchè ci saranno delle bollicine all'interno della bottiglietta allora sta proseguendo il processo di prima fermentazione. 


Dentifricio con bicarbonato ed olio di cocco


Utilizzo, oramai da diversi anni questo tipo di dentifricio che realizzo in casa semplicemente con pochi ingredienti.

- 3 cucchiai di bicarbonato di sodio
- 2 cucchiai di olio di cocco biologico e puro al 100%, pressato a freddo
- 10 gocce di olio essenziale alla menta oppure 4/5 chiodi di garofano ridotti in polvere con un pestello
- barattolino di vetro

Volendo si possono aumentare le dosi, utilizzando la stessa proporzione.

L'olio di cocco in ambienti freddi, quindi principalmente in inverno, si presenta con la consistenza di un burro, per poterlo amalgamare meglio con il bicarbonato io lo riscaldo leggermente a bagno maria.
L'olio essenziale alla menta (mi raccomando deve essere ad uso alimentare!) si può sostituire anche con olii agrumati oppure con i chiodi di garofano.
I chiodi di garofano hanno proprietà anestetiche locali e analgesiche, per questo venivano usati in passato come rimedio naturale contro il mal di denti e ancora oggi sono presenti nella composizione di molti disinfettanti orali.
Un'altra accortezza è quella di evitare di immergere lo spazzolino direttamente nel dentifricio, pertanto si possono utilizzare delle palettine di legno o plastica per prelevare un pò della pasta.



Sul sito di Greenme si possono approfondire le proprietà del olio di cocco e del bicarbonato.

Biscotti per Achille

Achille è un cane di razza Rottweiler, nostro affezionato e ogni tanto lo viziamo con qualche biscottino fatto in casa.
Semplici, veloci e salutari, non solo per cani!!!

Serve solo:
Un uovo
60 ml acqua
60 ml olio (semi, lino, oliva...)
20 gr parmigiano reggiano grattugiato
Un cucchiaio di bicarbonato
300 gr di farina integrale

La ricetta è presa da Fatto in casa da Benedetta ho solo modificato il lievito con il bicarbonato.




Sgrassatore universale alle foglie di alloro

Io utilizzo particolarmente questo detergente sui piani della cucina.
Dal lavandino al piano da lavoro.

Il materiale è facilmente reperibile e poco costoso.

Cosa ci occorre:
- 60/70 grammi circa di foglie di alloro
- 250 ml alcool alimentare (tipo buongusto 95°) oppure grappa oppure vodka
- 500 ml acqua demineralizzata
- barattolo di vetro capiente
- spruzzino da 750 ml

La prima cosa da fare è raccogliere le foglie di alloro e con un panno umido pulirle dalla polvere.
Nel barattolo di vetro inserire le foglie e 250 ml di alcool alimentare. Lasciare macerare almeno una trentina di giorni chiuso con il tappo a vite. Trascorso il tempo assumerà un colore verde acceso.

Travasare nello spruzzino aggiungendo anche 500 ml di acqua demineralizzata.




Un regalo in autoproduzione per la mia amica speciale

Ho fatto un regalo ad un mia amica. Innanzi tutto ho utilizzato dei vasetti in vetro riciclati e rigorosamente sterilizzati (vedi linee guida di sterilizzazione del Ministero della Salute).
Le ho preparato: 
- un vasetto con l'argilla verde ventilata per una maschera 
- un altro contenitore con la farina di avena (tritata dai fiocchi di avena) per una detersione della pelle
- un vasetto con il deodorante
- un vasetto con delle piastrelline scrub realizzate all'uncinetto 






Perchè autoproduciamo? ci sono almeno 10 motivi

Sono tanti i campi dove possiamo sperimentare l’autoproduzione, i benefici sono molti e duraturi: qui te ne raccontiamo dieci.


Noi autoproduciamo da sempre ma non sapevamo si dicesse così. Creiamo solo cose, oggetti di uso comune, principalmente riciclando quello che abbiamo in casa e soprattutto utilizzando elementi (come barattoli e bottiglie di vetro, confezioni di cartone..vedi i conetti e ci sarà da ridere...)
Autoproduzione: che cos’è e perché? Perché ti fa risparmiare eliminando lo spreco? Autoprodurre significa tornare a saper fare le cose: con le nostre mani, riscoprendo antichi metodi di lavoro. A molti piace l’idea, ad altri spaventa, altri ancora diventano dipendenti dalle ‘cose’ fatte in casa.
Sono tantissime le ‘cose’ che si possono fare in casa: il pane, i detersivi, la pasta fresca, il tofu, lo yogurt, il latte vegetale, le marmellate. Ma anche le scarpe, gli assobenti, i giocattoli, l’arredamento. Insomma, non esiste, o quasi, cosa che non si possa creare con le nostre mani. Autoproduzione: che cos’è e perché? Perché ti fa risparmiare eliminando lo spreco? Autoprodurre significa tornare a saper fare le cose: con le nostre mani, riscoprendo antichi metodi di lavoro. A molti piace l’idea, ad altri spaventa, altri ancora diventano dipendenti dalle ‘cose’ fatte in casa.
Sono tantissime le ‘cose’ che si possono fare in casa: IL PANE, I DETERSIVI, LA PASTA FRESCA, il tofu, lo yogurt, IL LATTE VEGETALE, le marmellate. Ma anche le scarpe, GLI ASSORBENTI, i giocattoli, l’arredamento. Insomma, non esiste, o quasi, cosa che non si possa creare con le nostre mani.
Ma quali sono i motivi che dovrebbero spingerci e convincerci ad autoprodurre? Vediamoli!

1 – Autoproducendo si riscoprono pratiche antiche e ricette originali del proprio territorio;
2 – Si apprezza di più ciò che si mangia e si tende a non buttare via niente: per autoprodurre si impiega energia buona tangibile, perché riconoscibile in un risultato fisico: e a nessuno va di sprecare quel risultato;
3 – Si risparmia e si mangia genuino (nel caso in cui si scelga materie prime di qualità e locali);
4 – Provate a dire in giro che fate il pane in casa con la PASTA MADRE: e osservate la reazione negli altri. Ammirazione, stima ed entusiasmo: un’ottima strategia per conquistare nuovi amori!
5 – Fare le cose in casa significa ridurre gli imballaggi dei cibi già pronti, precotti o confezionati;
6 – L’atmosfera di amore, solidarietà, complicità che si crea nella vostra cucina quando cucinate, elaborate, sperimentate è unica! Condividete questi momenti con il vostro partner, figli, amici, vicini di casa: non c’è niente di meglio.
7 – Soffermiamoci sul PANE FATTO IN CASA: buono, vitale e sacro.
8 - I detersivi non inquinanti
9 - mini orto anche se non disponiamo di terreno bastano dei vasi sulle finestre, sul balcone
10 - decima e non ultima risparmiamo tempo!
sono gesti tramandati, ma per un po ce ne siamo dimenticati, ora spolveriamo i racconti dei nonni o chiediamo direttamente a loro qualche trucco per autoprodurre!