Visitare la Basilica di San Pietro durante il Covid19

maggio 27, 2020 Alessandra Stabili 0 Comments


Era da un po' di tempo che avevo voglia di vedere nuovamente l'interno della Basilica di San Pietro, ma ogni volta che ho tentato di entrare, le file a serpentone nella Piazza mi hanno demoralizzata. Ho pensato che durante questo periodo di riapertura sarebbe stato più semplice entrare, visto che (lo dico a malincuore) questo periodo ancora non ci sono molti turisti.
Così è stato. 
Sono andata ieri a fare la mia gita turistica e non c'era fila e per di più all'interno della Basilica saremo stati circa una decina. C'è un percorso da seguire che comunque non limita assolutamente la visione degli interni, ma consente un tragitto più ordinato.

La sua magnificenza mi ha sempre fatto un po "girare la testa", alzare gli occhi ai soffitti ti da quasi un senso di vertigini. 
Da creatrice, appassionata d'arte tutto quello che mi stupisce è quanto lavoro c'è stato dietro a si tanta bellezza. Pensare che allora non c'erano di certo macchinari, ma tutto frutto di sapienti mani.


Un po' di storia della Basilica di San Pietro
La storia della Basilica di San Pietro inizia nel IV secolo quando l'imperatore Costantino decide di costruire una basilica nel luogo in cui l'apostolo era sepolto. Nel 329 fu completata la costruzione della basilica. La chiesa fu utilizzata per la celebrazione del culto, come un cimitero coperto e come sala di banchetti funebri. Durante l'Alto Medioevo era il principale luogo di pellegrinaggio dell’ Occidente. Gli scavi archeologici eseguiti sotto l'attuale basilica, le descrizioni, i disegni e gli antichi dipinti ci danno un'idea di ciò che fu la prima basilica.


Nel 1506 Giulio II inizia la costruzione di una nuova basilica che sostituisse quella esistente commissionando il lavoro all'architetto Donato Bramante. Bramante propose una pianta a croce greca (quattro braccia uguali), come le chiese bizantine del secolo IX. Quando Bramante morì nel 1514, il lavoro passò a Raffaello Sanzio e furono discusse diverse proposte fino a 1521. Raffaello morì nel 1520 e la costruzione fu continuata da Antonio da Sangallo il Giovane, che nel 1538 finì il suo progetto per la basilica.

Nel 1546, alla morte di Antonio da Sangallo, l'architetto scelto fu Michelangelo Buonarroti il quale darà la forma definitiva al progetto, semplificando la pianta ad eliminando le sacrestie con le torri agli angoli della piazza disegnata da Bramante; questo trasformò i confini esterni dell'area in un muro circostante continuo, dando unità e coerenza al volume dell'edificio. Michelangelo rinforzò la struttura poiché il punto forte della sua idea era l'erezione di un'imponente cupola, su un tamburo importante, che accresceva notevolmente l’immagine della basilica rispetto alla proposta originale di Bramante.

La sua costruzione fu completata ventiquattro anni dopo la sua morte da Domingo Fontana e Jacopo de la Porta. Quest'ultimo fu incaricato di concludere il progetto di Michelangelo e alla sua morte nel 1602, rimaneva solamente da finire la facciata e progettare la piazza. Papa Paolo V decide di estendere la chiesa verso l ‘esterno con l'architetto Carlo Maderno, così la croce greca di Bramante viene trasformata in una pianta in croce latina, tipica delle chiese dell' Occidente.

Maderno prolunga la volta del braccio anteriore, aggiungendo su entrambi i lati una serie di cappelle coperte di cupole ovali e, all'esterno, continua con il muro disegnato da Michelangelo sottolineando la parte anteriore con grandi colonne. La facciata fu costruita tra il 1607 e il 1612. Nel 1624, Gian Lorenzo Bernini venne chiamato per realizzare il baldacchino che costituisce l'altare maggiore e che per tradizione doveva essere situato al centro della croce, sulla tomba dell'Apostolo Pietro, compito completato nel 1633. Dopo la morte di Maderno nel 1629, Bernini assume il compito di terminare la decorazione interna di tutta la chiesa, dandole l'aspetto attuale.
Fonte: Rome Museum

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