Città di Tolfa famosa per la borsa in pelle: la Catana
Quando andavo alle medie era di moda una borsa che si chiamava e che si chiama tuttora Tolfa.
Tolfa è un piccolo comune in provincia di Roma, appunto da qui provengono le famose borse chiamate anche Catana.
L’ origine della parola Catana, ha radici còrse, difatti con catana veniva chiamata una piccola pistola tascabile a canna corta, fabbricata precisamente ad Alisani, da una famiglia di armaioli detta Catani. Dal 1531 al 1768, durante l’assedio della Repubblica di Genova sulla Corsica, dove venivano reclutati militari per il lavoro nelle miniere di Allume tolfetane, allora appaltate a ricche famiglie genovesi (Grimaldi, Sauli, Pallavicino, Torre), i quali arricchivano la propria divisa distintiva con un essenziale accessorio, una pratica borsa a tracolla, dalla grande tasca centrale, la catana. Con lo stesso termine catana, era inoltre indicato un capiente tascone posto sul retro delle giacche indossate dai cacciatori della Maremma Toscana e Laziale.
Questa borsa un po’ còrsa, un po’ tolfetana e un po’ maremmana, fin dalle sue origini, è composta da una capiente tasca centrale, chiusa da una fibbia in metallo e sospesa da una lunga e comoda tracolla. Il suo fascino è racchiuso nella storia che nei secoli ha rappresentato, per la sua robustezza e praticità, ha accompagnato fedelmente cavalieri e soldati, mercanti e pellegrini in viaggio, minatori a lavoro nelle miniere di allume tolfetane e contadini nell’aspra campagna laziale, fino a diventare negli anni Sessanta accessorio di culto, simbolo indiscusso della rivoluzione ideologica giovanile.
https://www.latolfetana.com/
Tolfa è un piccolo comune in provincia di Roma, appunto da qui provengono le famose borse chiamate anche Catana.
L’ origine della parola Catana, ha radici còrse, difatti con catana veniva chiamata una piccola pistola tascabile a canna corta, fabbricata precisamente ad Alisani, da una famiglia di armaioli detta Catani. Dal 1531 al 1768, durante l’assedio della Repubblica di Genova sulla Corsica, dove venivano reclutati militari per il lavoro nelle miniere di Allume tolfetane, allora appaltate a ricche famiglie genovesi (Grimaldi, Sauli, Pallavicino, Torre), i quali arricchivano la propria divisa distintiva con un essenziale accessorio, una pratica borsa a tracolla, dalla grande tasca centrale, la catana. Con lo stesso termine catana, era inoltre indicato un capiente tascone posto sul retro delle giacche indossate dai cacciatori della Maremma Toscana e Laziale.
Questa borsa un po’ còrsa, un po’ tolfetana e un po’ maremmana, fin dalle sue origini, è composta da una capiente tasca centrale, chiusa da una fibbia in metallo e sospesa da una lunga e comoda tracolla. Il suo fascino è racchiuso nella storia che nei secoli ha rappresentato, per la sua robustezza e praticità, ha accompagnato fedelmente cavalieri e soldati, mercanti e pellegrini in viaggio, minatori a lavoro nelle miniere di allume tolfetane e contadini nell’aspra campagna laziale, fino a diventare negli anni Sessanta accessorio di culto, simbolo indiscusso della rivoluzione ideologica giovanile.
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